IL CICLO DELLA GUERRA DEI CIGNI

di

SEAN RUSSELL

         

 

CICLO DELLA GUERRA DEI CIGNI

1- IL GRANDE REGNO (THE ONE KINGDOM) - Ed. ARMENIA (2002);

2- THE ISLE OF BATTLE - EOS (2002)

3- THE SHADOW ROADS - EOS (2004)

 

 

Recensione

Sean Russell è già un autore abbastanza noto in Italia dopo che l'Editrice Nord, sul finire degli anni novanti, ne ha pubblicato due cicli (quello dell'eterna giovinezza e quello dell'impero Wa). Nei confronti di tali precedenti opere avevoprovato sensazioni contrastanti: se infatti, da un lato, il ciclo dell'eterna giovinezza è, a mio avviso, uno dei più belli e originali degli ultimi 15 anni (anche se trovo che sia stato parzialmente rovinato dalla scelta della Nord di trasformare in una trilogia quello che originariamente era un dittico), dall'altro ho trovato il ciclo dell'Impero di Wa (che comunque costituiva l'opera d'esordio di Russell) noioso e quasi illeggibile.

Ho dunque iniziato la lettura de "Il grande Regno" (pubblicato in Italia nel 2002 da Armenia) con qualche timorei. Ogni dubbio è però presto svanito perchè "Il grande Regno" è sicuramente un grande libro. In un attimo il lettore si ritrova catapultato in un mondo medioevale ben ricostruito in cui due famiglie, quella dei Rennè e quella dei Wills, da generazioni combattono tra loro per la conquista del trono. E in questa lotta vengono coinvolti, quasi inconsapevolmente, Tam, Fynnol e Baore, tre giovani in cerca di avventura all'improvviso costretti a fuggire da misteriosi assalitori lungo il fiume Wynnd. Il Wynnd però non è un fiume normale, da sempre è avvolto da un alone di mistero che, come presto scopriranno i tre giovani, non è frutto di leggende o superstizioni ma è il riflesso di antichi poteri, pronti a ritornare nel mondo degli uomini per riprendere un'antica guerra mai conclusa.

"Il grande Regno" si dipana dunque velocemente poggiando su un'ambientazione solida, un cast di personaggi (sia principali che secondari) assolutamente straordinari e un vicenda ricca di suspence, tradimenti, colpi di scena, mistero, leggende e duelli.

Arrivato alla fine del primo libro del ciclo, ero dunque pronto a scomodare paragoni importanti (George Martin, per la vicenda narrata, e G.G. Kay e David Gemmell per l'abilità nella costruzione dei personaggi) ed ero incredulo sul fatto che l'Armenia avesse potuto decidere di non pubblicarne i successivi volumi. Evidentemente, ho pensato, ancora una volta il famigerato vizio tutto italiano di interrompere a metà cicli e saghe ha colpito indiscriminatamente (ma d'altronde se ciò era avvenuto con Robert Jordan è chiaro che può ripertersi con chiunque).

Leggendo "The Isle of Battle" e "The Shadow Roads" ho però scoperto, purtroppo, che la loro mancata pubblicazione dipendeva da una sola triste ragione: si tratta di due libri mediocri non all'altezza del primo.

Il cast di personaggi, già ricco ne "Il grande Regno", nei successivi volumi all'improvviso si arricchisce di nuove pedinei e diventa tanto vasto da rendere assai difficile, per il lettore, seguirne le vicende. E come se ciò non bastasse, mentre il primo libro era stato soprattutto un romanzo "di personaggi", il secondo e il terzo diventano libri d'azione assai banali.

Giunto alla fine della trilogia non ho potuto che provare rammarico e delusione. Sintetizzando si potrebbe concludere che le colpe principali di Russell sono due:

1- nel primo libro ci introduce un cast di personaggi straordinari, ce li presenta e ci promette che ce li farà conoscere in profondità. Ma ciò, nel secondo e nel terzo volume, non avviene mai. Russell non entra mai nella loro testa, non ci dice cosa pensano, cosa provano e cosa li spinge ad agire e ciò, specie con riguardo a Hafydd, Alain e Elise Wills (i tre umani che accettano di ospitare lo spirito dei tre figli del mago Wyrr) è una colpa grave;

2- alla fine della vicenda, le antiche leggende si rivelano fin troppo reali, per nulla contaminate dal passare dei secoli e dei millenni. Ciò, naturalmente, non può che togliere credibilità, nel suo complesso, all'intera trilogia.

Tutto da buttare dunque? Sicuramente no, della trilogia rimane un grandioso libro iniziale e due straordinari personaggi quali Carral Wills e Llynn Rennè.

Non ci resta che sperare che in futuro Russell sappia usare meglio il suo grande, innegabile talento.

 

 

Voto complessivo alla trilogia: 8/10 ("Il grande Regno" 10/10 - "The Isle of Battle" 7/10 - "The Shadow Roads" 8/10)