HEAVEN

di

IAN STEWART & JACK COHEN

Pubblicato negli Usa da Warner Books (2004) - pagine 343

 

Recensione

Ian Stewart e Jack Cohen, riproponendo il modello dello scienziato-scrittore (Stewart è infatti un professore universitario di matematica mentre Cohen è un noto biologo) si sono imposti all'attenzione del mondo fantascientifico nel 2000 con "Wheelers" e poi nel 2004 con "Heaven".

La vicende narrate in "Heaven" sono ambientate in un lontano futuro, in un univero popolato da un'infinità di forme di vita intelligenti. Il destino di una di queste, una forma di vita marina del pianeta No-Moon, è all'improvviso minacciato dall'arrivo della flotta di astronavi della Chiesa dell'Unità Cosmica, una religione che predica l'amore universale e l'integrazione totale delle diverse forme di vita. In ciò nulla di male, salvo che i leader della setta religiosa sono disposti all'utilizzo di qualunque mezzo pur di convertire gli infedeli e di salvare la loro anima.

Inizia così un lungo viaggio che porterà i protagonisti a svelare inquietanti misteri, sia sulla natura dell'universo sia sulla crudeltà e sulla perversità della Chiesa dell'Unità Cosmica.

Alla fine del romanzo si scoprirà, comunque, che il dogma della Chiesa non era per nulla sbagliato; sarà infatti proprio dall'interazione di forme di vita tra loro assai diverse che si riuscirà ad abbattere il crudele nemico.

Dovendo valutare "Haeven" si ha l'impressione, così come per molta della fantascienza più recente, che si tratti di un'occasione perduta. Il libro è infatti ricco di spunti interessanti ma anche di notevoli difetti. Da un lato abbiamo ottime idee, interessanti razze aliene, una capacità dell'universo di produrre forme di vita intelligenti che non può non ricordare "L'universo delle cinque galassie" di D. Brin, una storia immediatamente intrigante e temi morali profondi. Dall'altro, però, vi sono personaggi privi di spessore e verso i quali è difficile provare vero interesse ma anche una trama affrettata che avrebbe richiesto un maggior numero di pagine per essere sviluppata in maniera compiuta (tanto per fare un esempio, nel romanzo è presente la razza degli uomini di Neanderthal e ci viene detto che alcuni dei loro antenati erano stati portati via dalla Terra in un lontano passato; nessuno però ci spiega chi li portò via, per quali ragioni, come fecero a diffondersi nel cosmo, quali sono i lori attuali rapporti con la Terra, ecc.).

Spesso mi chiedo perchè nel mondo della fantascienza vi sia una tale ritrosia all'utilizzo delle trilogie o dei cicli (come non ricordare il già citato D. Brin, che nella prefazione all'edizione italiana della sua seconda trilogia ambientata nell'universo delle cinque galassie, si scusò con i lettori per avere scritto una trilogia vera e propria anzichè tre libri autoconclusivi!).

Nel complesso, dunque, "Heaven" pur essendo un libro piacevole non sarà l'opera che lancerà il duo Stewart-Cohen nell'olimpo dei grandi maestri della fantascienza. I due autori hanno comunque grandi potenzialità e nel prossimo futuro andranno seguiti con attenzione.

 

Voto: 8/10